I VALORI ALLA BASE DEL CAMPUS

Obiettivo fondamentale dell’Associazione è quello di valorizzare le attività collettive attraverso esperienze musicali di gruppo. La pratica della musica d’insieme è una cosa indispensabile per la relazione e il confronto con gli altri ed anche per l’esperienza (musicale/strumentale) individuale. Si ottiene, in questo modo, il raggiungimento di diversi obiettivi: crescita della motivazione allo studio, sviluppo del piacere di fare musica, abbattimento delle inibizioni, apertura mentale verso i significati più profondi del fare musica, abitudine progressiva allo studio impegnativo.
Attraverso le attività musicali collettive si ha la possibilità di accomunare persone, condividere la medesima esperienza, dare ad ognuno un ruolo e una precisa collocazione all’interno di una comunità di appartenenza. Questa comunanza è maggiormente avvertita nei momenti performativi, durante i concerti, le occasioni in cui la paura del palcoscenico viene distribuita, condivisa e dunque superata più agevolmente.
C’è poi una dimensione legata alla gioia e al divertimento mai fini a se stessi, ma vissuti sempre in relazione con l’altro: il piacere di fare cose insieme, di collaborare ad un progetto comune. L’impegno e la dedizione convivono senza contrasti in un clima di spensieratezza, nel quale non vi è traccia di competizione, e il confronto viene piuttosto visto come un momento di collaborazione e supporto reciproco.
La qualità delle spinte motivazionali che si attivano in questa esperienza, porta ogni singolo allievo a rinvigorire il personale rapporto con la musica, fornendo slancio al superamento di quelle difficoltà tecnico-espressive che risultano particolarmente pesanti nel momento in cui si suona e si studia da soli.
Se assumiamo la musica d’insieme quale mezzo privilegiato per la costruzione di sintonie e relazioni condotte all’interno di un complesso sistema simbolico (dentro al quale si individuano precise situazioni di “sintonia” quali l’andare a tempo, la collaborazione ad un progetto comune, l’insieme simultaneo del tutti e dell’uno, il significato acquisito dal singolo in rapporto con il gruppo e la perdita di peso specifico del gruppo senza il singolo, …), allora si capirà come l’esperienza collettiva, possa rappresentare il punto di partenza per la costruzione di nuove competenze fondamentali per il futuro.
Volendo inquadrare queste affermazioni all’interno di cornici teoriche pienamente riconosciute, non è difficile riconoscere linee di pensiero della cosiddetta psicologia culturale di Jerome Bruner, nella quale si ritrovano almeno 4 principi molto pertinenti con l’esperienza descritta: quello dell’interazione che evidenzia la predisposizione, all’interno delle dinamiche collettive, allo scambio reciproco, al racconto, alla complicità, all’aiuto vicendevole; il concorrere collettivo all’attività di rappresentazione di intenzioni e idee e quindi produzione di opere si rifà invece al principio di esternalizzazione.
Poi ci sono l’identità e l’autostima: le occasioni che si costruiscono nelle esperienze di musica d’insieme, contribuiscono in modo decisivo a determinare i rapporti di responsabilità tra le diverse identità, dove la gestione dell’autostima è regolamentata da una visione della valutazione e del successo (o insuccesso) sempre rapportata ad un sistema di responsabilità condivise. Infine il principio del costruttivismo che aiuta i ragazzi ad utilizzare l’esperienza dell’orchestra per costruire relazioni di senso che non si trovano già date, ma si scoprono e si creano strada facendo. Un ruolo attivo che li impegna nel determinare se stessi e il cammino che stanno conducendo.